giovedì 20 dicembre 2012

Risotto al radicchio mantecato al taleggio

Che giorni caotici che sto trascorrendo, e lo saranno anche i prossimi, fino a quando non si placherà tutto a Natale. In questi giorni, alla ricerca degli ultimi regalini di Natale da acquistare e per la preparazione della meritata vacanza ho perso un po' di vista i miei impegni da blogger, ma per fortuna stasera ho qualche ora tutta per me. Mio marito ha una cena con dei colleghi ed io mi sono già pianificata la serata, bagno caldo e rilassante aromatizzato alla passiflora, musica ed un buon libro da leggere in vasca. Un buon bicchiere di vino ed un morbido risotto al radicchio mantecato con dell'ottimo taleggio.


Il libro che sto letteralmente divorando in questi giorni si intitola "Le strade che portano a casa" di Aaron Eske, un meraviglioso reportage di un viaggio alla ricerca delle identità dei fratelli dell'autore che sono stati tutti adottati. Il tema dell'adozione mi tocca parecchio e spero con tutto il cuore, un giorno di esaudire un desiderio comune a me e mio marito.
Vi lascio un piccolo stralcio di questo meraviglioso libro, spero vi incuriosisca un pò e perchè no provare a leggerlo durante le vacanze natalizie, quale periodo migliore, se non il Natale affrontare e riflettere un pò su una tematica così importante.

"Prima di iniziare il viaggio che mi avrebbe portato attraverso ventitré città del mondo, non sapevo perché volevo partire. La risposta migliore a chi me lo avesse chiesto sarebbe stato qualcosa come "Mi annoio" o "Ne ho abbastanza di cene a base di takeaway cinese". Ma dovevo volare per quarantamila chilometri per capire, anzi per sentire, quello che mi mancava. Ho dovuto scoprire quale piccolo cerchio sia in realtà l'esperienza di un uomo. Sentire cosa si prova a stringere uno dei 132 milioni di orfani nel mondo, e poi lasciarlo andare. Capire cosa significa essere fortunati, così sfacciatamente fortunati da avere la nausea al pensiero. Ho dovuto vedere, annusare, temere, assaporare da dove vengono i miei fratelli e sorelle e realizzare quanto sarebbe stata diversa la loro vita se non fossero diventati la mia famiglia. E quanto diversa sarebbe stata la mia. I miei fratelli e sorelle: quattro orfani dalle parti opposte del pianeta, l'India e la Corea. Ho dovuto fare il giro del mondo per capire quale miracolosa connessione ci ha uniti, ma ora che stavo di nuovo lì con loro, sembrava naturale. Non normale - adesso sapevo che normali non lo eravamo - ma ci sentivamo una cosa sola per la prima volta in tanti anni. La risposta al perché mi sono messo in viaggio è che dovevo circumnavigare la Terra per trovare la strada di casa."  

Ma ora torniamo al mio risotto, mi fate compagnia in cucina?

Ingredienti (per 2 persone)
180 gr di riso, per me CiaoBio
2 radicchi piccoli (circa 150 gr)
100 gr di taleggio, per me Mauri
1 Bicchiere di Vinchef  
270 gr di acqua
1 cucchiaino di dado vegetale bimby (vi lascio qui la mia ricetta)
Una cipolla rossa piccola
Burro
Sale e pepe q.b.



Se avete come me la fortuna di possedere il Bimby, iniziate mettendo nel boccale la cipolla e il radicchio, spezzettare per 6 sec. a vel. 4. Unire l’olio, 3 min. a 100° in modalità antiorario a vel. 1.
Aggiungere il riso, 5 min. 100° in modalità antiorario a vel. 1. Dopo 3 minuti versare il Vinchef.

Con il metodo tradizionale far imbiondire la cipolla tagliata finemente in olio evo e intanto tagliare sottilmente il radicchio. Far tostare il riso per un paio di minuti così da renderlo croccante all'esterno e morbido internamente. 
Sfumare con il Vinchef e aggiungere a questo punto il radicchio precedentemente affettato. Amalgamare bene il tutto per qualche istante, e irrorare con del brodo preparato in precedenza, nel mio caso ho utilizzato il mio dado vegetale fatto quest'estate con il Bimby.
Salare e pepare a piacere.   



Unire l’acqua e il dado e mettere il tempo di cottura riportato sulla confezione del riso, 100° in modalità antiorario a vel. 1. Intanto tagliare a cubetti il taleggio e grigliare un paio di foglie di radicchio che serviranno alla guarnizione del piatto.
A due minuti dal termine della cottura aggiungere il taleggio e far mantecare, deve risultare un risotto morbido e cremoso.

Con il metodo tradizionale procedere la cottura del riso per una ventina di minuti con il coperchio sulla cocotte o padella, in modo che il risotto risulti cremoso e umido al punto giusto. Di tanto in tanto aggiungere un pò di brodo se necessario. A un paio di minuti dal termine della cottura aggiungere il taleggio precedentemente tagliato a cubetti. Far amalgamare bene il tutto e mantecare a fuoco spento ancora un minuto.
  

Impiattare decorando con un paio di foglie di radicchio grigliato in precedenza, e una macinata di pepe fresco regala a questo piatto un ottimo sprint finale!



Buonasera a tutti voi amici lettori, libro, relax e vino rosso mi attendono.



venerdì 14 dicembre 2012

Timballo di riso dolce e profumato alle spezie del vin brulè

Oggi c'è proprio aria di Natale, stamattina ci siamo svegliati con Saint-Pierre ricoperta di una fresca, sofficissima e delicata neve e in in casa si respirano tutti i profumi delle spezie natalizie. La cannella, i chiodi di garofano, anice stellato, scorze d'arancia candite e frutta secca: tutti ingredienti che ieri sera hanno fatto da padroni nella mia cucina, gli ingredienti principali di un timballo di riso dolce e profumato alle spezie del vin brulè.


Ed è subito Natale con questo dessert, un pò inconsueto, ma dalla riuscita eccellente. In questo periodo si mangiano dolci e biscotti super calorici, dai classici panettone e pandoro a dolci della tradizione natalizia, come struffoli e roccocò, cassata siciliana e biscotti decorati in mille modi. Io penso anche un pò alla mia povera linea messa a dura prova in questi giorni e per le prossime settimane, tra pranzi e cenoni non ci sarà scampo, metterò su quei 2 kg inevitabili!
E' per questo che ho provato a fare questo dolce, ennesimo esperimento culinario, ma dal risultato davvero interessante: ha tutti i sapori e i profumi del periodo natalizio, ma a suo favore ha soprattutto la leggerezza data dal riso.
E' un dessert veloce e molto semplice da realizzare, l'importante è avere un buon riso per timballi e le classiche spezie e ingredienti che ricordano il Natale.
Seguitemi ai fornelli, vi mostro come realizzare un dolce non convenzionale, leggero, ma dalle inconfondibili note speziate del vin brulè.

Ingredienti:
120 gr di riso per timballi, per me Riso Flora Timballi e Arancini
800 ml di latte fresco
50 gr di zucchero
40 gr di uvetta
50 gr di mandorle
50 gr di gocce di cioccolato fondente
50 gr di scorzetta d'arancia e altri canditi
1 stecca di cannella
5 o 6 chiodi di garofano
1 anice stellato
1 pizzico di sale
una noce di burro

Piatto dolce e posate Villa d'Este Home Tivoli
Piatto dolce e posate Villa d'Este Home Tivoli
Mettere il latte in una pentola capiente, aggiungere la stecca di cannella, i chiodi di garofano, l'anice stellato e un pizzico di sale. Portare ad una leggera ebollizione.
Sentirete sbrigionarsi nella vostra cucina l'atmosfera delle feste natalizie, sembra di essere ai mercatini di Natale, in cui offrono fumante vin brulè per scaldarvi ed affrontare il freddo e la neve con una marcia in più!



Quando inizia la l'ebollizione aggiungere il riso, mescolare delicatamente e dopo circa 5 minuti incorporare lo zucchero, l'uvetta che avrete precedentemente messo a bagno ed infine le mandorle. Io ho preferito spezzettarle in 4 parti, così da rendere il tutto più omogeneo.
Mescolare di tanto in tanto per far sì che il riso non rischi di attaccarsi al fondo della pentola.




A questo punto far cuocere per circa 15 minuti, fino a quando il riso non abbia assorbito tutto il latte e risulti un composto morbido, ma compatto. Spegnere il fuoco e aggiungere le scorzette d'arancia e altri canditi tagliati a piccoli cubetti. Ed infine aggiungere qualche goccia di cioccolato, non tutte, il resto vi serviranno per la guarnizione.


Imburrare uno stampo da plumcake o qualsiasi altro stampo che possa piacervi. Versare tutto il composto e livellarlo bene. Cospargerlo di gocce di cioccolato fondente. Lasciar raffreddare per almeno 3 ore a temperatura ambiente.



Passato il tempo stabilito, affinchè il vostro timballo si sia freddato e così essere pronto ad essere sformato, decidete se tagliarlo a fette e porre su un piattino con una spolverata di cannella in polvere, oppure fate come ho fatto io. 



Mi sembrava più scenico disporlo in coppe di cristallo colorate, magari decorando la porzione con un pezzo di stecca di cannella. Poi in questo modo la porzione è più ridotta e non si rischia di esagerare, così anche la nostra linea ringrazierà proprio in previsione dei prossimi giorni mangerecci!




Saluto tutti e ringrazio Riso Flora per avrmi dato la possibilità di assaggiare il suo Riso Timballi e Arancini che mi ha conquistato e permesso di sperimentare anche stavolta qualcosa di nuovo, gustoso e leggero.






lunedì 10 dicembre 2012

Tartufi alle castagne e caffè al ginseng

Alzi la mano a chi non capita di trascorrere una nottataccia ed essere obbligati al mattino a correre in ufficio e sbrigare innumerevoli impegni! Un caffè al volo e via per tutto il giorno senza fermarsi un attimo, per poi arrivare al dopo pranzo distrutti e con una gran voglia di appisolarsi per qualche minuto.
Beh io oggi sono proprio così, assonnata e con energie quasi pari a zero, ma non posso proprio permettermi un riposino, ho troppi impegni ancora da portare a termine.
Mi ci vuole la mia arma segreta: una tazza fumante del mio caffè preferito, il caffè al ginseng.
Ma lo sapevate che questa bevanda, arrivata dall’Oriente e diffusasi ampiamente negli ultimi anni nei bar italiani, aiuta ad allontanare lo stress oltre che a bruciare più calorie a fine pasto?
Secondo alcuni studi compiuti dall’Università di Napoli, il caffè al ginseng è in grado di aumentare il metabolismo fino al 10% e permette di accumulare meno grassi grazie alle sostanze stimolanti ed i composti fenolici che impediscono l’ossidazione dei grassi del corpo, eliminando questi ultimi facilmente.
Ovviamente il mio consiglio è quello di non superare le tre-quattro tazzine giornaliere ed è ideale consumarlo a fine pasto, o durante le pause mattutine e pomeridiane. Meglio se al naturale, al fine di godere appieno dei benefici delle sue proprietà.
Dunque i vantaggi terapeutici ed energizzanti del Ginseng sono davvero molteplici: questo caffè rende l’individuo vigile fin dalle prime ore del mattino e facilita la digestione. Inoltre, il caffè al Ginseng elimina gli spiacevoli svantaggi che possono derivare dal normale uso di caffè, come il nervosismo, la tachicardia, l’insonnia o la depressione.
Poi ho cominciato a pensare ad un dolce a base di questo caffè energizzante, ci sono dozzine di ricette di dessert a base di caffè tradizionale, ma ben poche che utilizzano il caffè al ginseng.
Perchè non portare in tavola il potere rinvigorente del ginseng anche attraverso i dessert e non solo come semplice bevanda?
Beh mi è balenata una bella idea in testa, semplice, ma di grande effetto: seguitemi in cucina!


Ingredienti per circa 30 tartufi:
180 gr di castagne bollite e pelate, io ho utilizzato delle castagne sciroppate al miele Alpenzu
20 gr di cacao amaro
3 noci di burro
150 gr di biscotti  secchi al cioccolato
2 tazzine di caffè al ginseng, per me Antonelli
1 pezzo di stecca di cannella 
Qualche cucchiaio di sciroppo al miele delle castagne sciroppate che avete utilizzato
 oppure 2 cucchiai di miele di acacia
Cacao amaro e cannella in polvere per la copertura

Piatto dolce Villa d'Este Home Tivoli


Pesare correttamente tutti gli ingredienti ed inserirli tutti in un mixer partendo dagli ingredienti secchi a quelli liquidi, tranne il caffè al ginseng.
Preparare il caffè al ginseng come riportato sulla confezione: 20 gr di preparato per una tazza d'acqua.
Mi raccomando non aggiungete zucchero, è già sufficientemente dolce e in più il retrogusto di questo magnifico caffè ricorda note e profumi al caramello.



Questo è stato un pò un esperimento, ero un pò indecisa sull'accostamento castagne e caffè al ginseng, per lo più impreziosito dall'aroma inconfondibile della cannella. Ma devo assolutamente ricredermi, i sapori si fondono magicamente e il gusto finale esplode in un insieme di note dolci ed aromatiche contrastate dalla robustezza del caffè.


Mixare per qualche secondo e poi aggiungere a filo il caffè al ginseng. L'impasto deve risultare molto morbido, se non  lo fosse consiglio di aggiungere altro caffè, che oltre a donare morbidezza all'impasto regalerà a questi tartufi  un gusto finale impareggiabile.
Lasciar riposare l'impasto per un quarto d'ora in frigo.

Piatto dolce Villa d'Este Home Tivoli
In un piatto piano, intanto miscelare la polvere di cacao e quella di cannella e formare delle palline di media grandezza, passarle nella miscela di cacao e cannella e sistemarli nei pirottini.
Non preoccupatevi se avrete delle palline un pò irregolari, la caratteristica dei tartufi è proprio quella!



Prima di sgranocchiarne uno consiglio di tenerli in frigo per almeno due ore, ne rimarrete entusiasti. E' un dolcetto semplice, ma dal gusto davvero intenso e darà la giusta carica in un momento un pò out!



Accompagnato ad una tazzina fumante di caffè al ginseng, questo tartufo conquisterà tutti, anche quelli dal palato più difficile. Vi darà la giusta carica senza eccedere troppo con le calorie e i grassi.




Auguro a tutti di trascorrere un piacevole pomeriggio, io scappo, ho un appuntamento di lavoro con una collega, ma prima mi concedo un dolce tartufo alle castagne e caffè al ginseng.












giovedì 6 dicembre 2012

Foglie d'ulivo al pomodoro e pane casereccio home made

Ragazzi che settimana infernale! E non è ancora finita! Anche se domani dovrebbe essere il mio giorno libero ho comunque impegni che ho accumulato in questi giorni a causa dell'influenza. Eh si, anche io sono stata colpita dal freddo e da domenica sera ho cominciato ad accusare i primi sintomi, mal di gola, mal di testa e poi lunedì sera anche la febbre.. Ed è tutta colpa di mio marito, che mi ha appiccicato questa terribile influenza: voleva essere continuamente coccolato mentre stava male (lo sappiamo gli uomini quanto si lamentano anche solo per un raffreddore!) e i germi erano dietro l'angolo pronti a colpire!
Insomma mi sto piano piano riprendendo, oggi pomeriggio sono andata ad  un appuntamento con un collega per lavorare ad un progetto, ma mi ha trattato come se avessi la varicella! Non voleva stare troppo a contatto con me per paura di beccarsi anche lui l'influenza... forse ha un appuntamento romantico questo week end a cui non vorrà rinunciare..!
Beh ora sono a casa, finalmente, ed è giunto il momento di coccolarmi un pò: accendo il caminetto e ascoltando un pò di musica mi metto ad impastare una bella pagnotta di pane casereccio che accompagnerà un piatto semplicissimo, ma davvero confortante.



Fare il pane in casa è davvero una cosa meravigliosa, forse già ve ne ho parlato, ma sentire il profumo che si sprigiona in casa una volta che il pane viene informato è davvero una sensazione di altri tempi, di momenti di intimità e gioia, di una gioia che ha il sapore di semplicità e genuinità.

Ingredienti per il pane casereccio:
500 gr di miscela di farina per pane casereccio, per me Farine Molino Chiavazza
1 cubetto di lievito di birra
20 gr di olio evo (sono circa 3 cucchiai da minestra)
10 gr di sale iodato
10 gr di zucchero
200 ml di acqua tiepida
100 ml di latte intero e leggermente tiepido


Come vi ho già raccontato, ho la fortuna di possedere il Bimby con il quale ho impastato tutti gli ingredienti per soli 4 minuti.
Ovviamente potete farlo a mano o con qualsiasi impastatrice, l'importante è che risulti un impasto liscio, morbido ed omogeneo.  


Lasciare lievitare l'impasto, avvolto in un canovaccio asciutto e pulito (possibilmente in lino) per circa un'ora in un posto caldo e poco umido.



Impastare di nuovo e dare la forma che desiderate. Lasciare lievitare ancora il vostro pane per circa mezz'ora. Praticare dei tagli obliqui sulla superficie del pane e infornare in forno preriscaldato a 200° per circa 45 minuti.



Vi assicuro che in casa si sente un profumino inebriante e a mio marito torna sempre il buon umore quando si accorge che ho fatto il pane!


Ed ora non resta che preparare uno dei cibi più confortanti e genuini che esistano e che ci invidiano in tutto il mondo: la pasta al pomodoro!
Stavolta ho utilizzato solo prodotti biologici di un'azienda molto promettente, Ciao Bio.

Ingredienti per le foglie d'ulivo al pomodoro:
180 gr di pasta formato foglie d'ulivo al verde di spinaci, per me Ciao Bio
250 gr di passata classica al pomodoro, per me Ciao Bio
Olio evo
Sale qb
Un pizzico di zucchero
Cacioricotta cilentano 
Basilico fresco



E' una delle ricette più semplici in assoluto, ma di una bontà incredibile, i ricordi di me bambina a casa dei nonni raffiorano... E intanto metto su una pentola con abbondante acqua salata che ci servirà a cuocere le  foglie d'ulivo al verde di spinaci.


In un pentolino far scaldare leggermente l'olio e versare la passata. Aggiungere del sale a vostro piacimento e un pizzico di zucchero per abbattere l'acidità del pomodoro, anche se devo ammettere che questa passata era davvero dolcissima. 
Lasciar sobbollire lentamente e intanto scolare le  foglie d'ulivo. 
Condire con il sugo al pomodoro e impiattare aggiungendo una generosa quantità di cacioricotta cilentano grattuggiato e delle foglie di basilico fresco.



Semplice, genuina e biologica: questa pasta stasera mi coccolerà e mi farà dimenticare i postumi di una terribile influenza!