domenica 19 gennaio 2014

Come scegliere i colori delle pareti

Colorare le pareti di casa è una tendenza sempre attuale: che si tratti di una parete o dell’intera casa, giocare con i colori delle pareti è uno dei piccoli trucchi per rinnovare la propria casa in modo economico!
Scegliere il colore adatto delle pareti è un’operazione delicata da fare non solo in base al gusto estetico, ma anche tenendo conto della destinazione d'uso della zona della casa che si sta per dipingere.


Da sempre i colori vengono usati per comunicare determinati messaggi e questo processo di trasmissione dell’informazione si attua a livello fisico e psichico attraverso quelle sensazioni e emozioni che ogni colore è in grado di suscitare in noi. Ne deriva che il significato del messaggio che vogliamo comunicare trova nel colore uno dei suoi caratteri fondativi.
Questo assunto lo ritroviamo nella nostra vita di tutti giorni, dal modo in cui ci vestiamo a quello in cui arrediamo e coloriamo le nostre case. Ma differenza di molti che credono che la scelta del colore per i vari ambienti della nostra casa sia più o meno standard (rosa, azzurro o verde per le camere e giallo o rosso per la cucina) e decodificata in base al tipo di attività ospitate, i colori sono uno degli strumenti attraverso i quali definiamo il nostro stile di vita.


Allo stesso modo, dunque, nella scelta dei colori per la nostra casa diventa allora importante optare per quelle tonalità che rispecchiano realmente noi stessi e il nostro spirito e non le regole imposte dall'esterno. Questo perché la casa nella quale viviamo è prima di ogni altra cosa l’espressione fisica della nostra esistenza, del nostro modo di essere “vero” e del nostro modo di relazionarci agli altri. Attraverso il nostro habitat raccontiamo infatti noi stessi, quello che facciamo e come la pensiamo. 
Può dunque risultare utile conoscere il significato proprio di ogni singolo colore, il tipo di emozione che può trasmettere e del modo in cui, attraverso questa, può influenzare le nostre azioni e il nostro stato d’animo.


Ecco che ad aiutarvi a scegliere il colore giusto ci pensa il Feng Shui, una disciplina orientale che vi indica quali sono i colori da usare per evitare influenze negative e a rafforzare le sensazioni positive.
Bianco: Il bianco contiene in sé tutti e sette i colori dell’iride e per questo rappresenta il colore della perfezione, dell’idealismo e della chiarezza di visione. Il bianco è un colore che rivitalizza: fresco, luminoso, solare, il bianco è il colore della luce, ovvero il simbolo dell’energia, della vitalità e della semplicità. Utilizzato spesso nelle liturgie, il bianco è rappresentativo inoltre dell’innocenza, della pulizia, del candore e dell’ingenuità in quanto associato all’idea di nascita, a qualcosa di ancora intatto.
E' il colore più diffuso e in grado di rendere ogni casa luminosa e accogliente, ma per evitare di scadere nel banale e monotono date alla stanza dipinta di bianco un pizzico di colore con gli arredi.


Giallo: Il giallo è il colore che, per eccellenza, rappresenta la gloria e la ricchezza, la fertilità e la giovinezza. Per questo motivo viene associato alla parte sinistra del nostro cervello perché ne stimola il lato intellettuale. Il giallo è dunque  il colore dell’intelligenza e del sapere in quanto attiva la nostra attività celebrale, la creatività, la fantasia e la memoria visiva. Ideale dunque nello studio per favorire il benessere della nostra mente aumentando la concentrazione, l’attenzione e la memorizzazione nello studio.
E' dunque il colore della natura e del sole che trasmette subito energia e calore, è il colore della creatività. Perfetto per le zone giorno, in particolare per la cucina, è invece da evitare nelle zone della casa dedicate al riposo come la camera da letto. Per il soggiorno scegliete al massimo una tinta molto leggera di giallo.


Rosso: Il rosso è un colore energico ed eccitante, è il colore della potenza, dell’amore e della passione, elementi indispensabili nella nostra vita ma da utilizzare nella giusta dose. Se utilizzato con tonalità troppo sature (accese) può infatti favorire stati di tensione e nervosismo. Se impiegato invece nelle giuste dosi e sfumature trasmette sentimenti di forza, vitalità, sentimenti che rendono le persone più aperte, gioiose, piene di energia e fisicamente più istintive.
Meglio allora lasciare a questo colore solo una parete o usarlo per l’arredamento.


Rosa e Lilla: Il rosa è un colore delicato che esprime amore, affetto, dolcezza e gentilezza. Rilassa il sistema nervoso e migliora la vista donando un senso di protezione. Il rosa è simbolo di giovinezza e ammirazione, di amore appena nato ed è associato al principio femminile, come l’azzurro a quello maschile, specialmente nel caso delle nascite.
Il rosa e il lilla sono due colori che nelle versioni più chiare e tenui donano rilassatezza e tranquillità. Il rosa è perfetto per le camere da letto, il lillà per il soggiorno: è infatti il colore che stimola la convivialità.


Blu: Il blu è il colore della calma, della pace e della serenità emotiva che conduce all’armonia. In quanto tale è tranquillizzante e ideale su persone troppo aggressive e impazienti. Se il celeste fa bene agli occhi, calma e rilassa, il blu è il colore che calma, modera e fa dimenticare i problemi di tutti i giorni: dissipa cioè il nervosismo rallentando la pressione sanguigna e la respirazione.
Nonostante sia il colore che rappresenta la riflessione e la meditazione, che sembra trasmettere pace, il fengh shui lo sconsiglia: il rischio è infatti quello di scivolare nella malinconia. La soluzione è evitare i blu più profondi e optare invece su quelli più chiari. Sconsigliata anche la camera da letto interamente blu: meglio usare questo colore su una sola parete.


Viola: Il viola è il colore della spiritualità, del mistero, della trasformazione e della magia. Come il blu modera inoltre l’irritabilità e aiuta il raccoglimento e la meditazione, ma anche la curiosità e l’ispirazione creativa.


Verde: Il verde è il colore della natura, della vita all’aria aperta e degli alberi che donano ossigeno e vitalità. In mezzo alla natura la nostra mente è libera di viaggiare e di rilassasi, di allontanare i pensieri negativi e di ricercare quell’equilibrio e armonia che donano calma e stabilità. Coloro che amano il verde sono persone miti e sincere, aperte e pazienti: di regola si tratta di persone ben educate e garbate che godono di buona reputazione ma che non amano trovarsi troppo spesso al centro dell’attenzione.
Anche per questo colore vale però la regola dei toni, sempre da prediligere i più chiari e tenui. Colore perfetto per qualunque stanza della casa, meglio evitare però in cucina.


Marrone: Il marrone è il colore della terra, degli alberi e quindi simboleggia solidità, sicurezza, concretezza e attaccamento alle proprie origini. È tipico delle personalità forti e solide con grande capacità di resistenza e pazienza. In generale, le persone a cui piace il marrone sono molto coscienziose e consapevoli dei propri doveri e responsabilità, costanti, attente e conservatrici. Per questo motivo, a volte, viene associato a chi è fortemente ancorato alle proprie abitudini e convinzioni e non ama i cambiamenti.


Arancione: Meno eccitante del rosso ma ugualmente intenso, l’arancione infonde energia ed entusiasmo nelle persone, porta serenità, allegria e ottimismo. È un colore brillante e gioioso che favorisce il buon umore e la spensieratezza. L’arancione è il colore “sociale” delle persone un po’ estroverse che amano la compagnia.


Grigio: Il grigio è il colore dell’indifferenza e del non coinvolgimento. Privo di qualsiasi stimolo è il simbolo della prudenza e del compromesso, come anche della chiusura e il rifiuto del cambiamento. Chi ama questo colore cerca la calma e la pace esteriore, ma non quella interiore. Il risultato è una sorta di tensione latente, non visibile ma percepibile a pelle. Se abbinato ad altri colori consente di dare maggiore risalto a quest’ultimi creando interessanti contrasti cromatici.


Nero: Il nero è in genere associato all’idea di potere e, in alcuni contesti, assume la valenza di colore in grado di denotare forza, autorità, eleganza e prestigio. Nella moda il nero è il colore perfetto per chi vuole apparire colto e intelligente. Il nero, però, è il colore del mistero e dell’inspiegabile: è la luce non ancora manifestatasi,  nella quale tutto esiste ma non è visibile.
Difficile immaginare di dipingere un’intera stanza di nero, ma è un colore pur sempre presente in molte case. Molto simile al blu, ha una connotazione però ancora più enigmatica e seria. Da usare con molta parsimonia ed assolutamente vietato nella camera dei bambini.



Dunque facciamoci guidare dall'istinto e dalle emozioni e divertiamoci a scegliere i colori delle pareti della nostra casa!


lunedì 6 gennaio 2014

Ravioli ripieni di ragù di faraona

Buona festa dell'Epifania a tutti! Oggi ci concediamo l'ultimo pranzo, o cena delle feste! Ancora qualcosa di saporito, certo calorico, ma tanto buono, prima che minestrine, zuppe e petti di pollo bolliti prenderanno il sopravvento a casa nostra! Eh si da domani si rientra a lavoro con zuppa nel thermos e yogurt magro!
Beh però prima ci deliziamo con questi meravigliosi ravioli ripieni di ricotta e ragù di faraona!

Ingredienti per 2 persone:
Per la pasta fresca:
100 gr di farina 00
100 gr di farina rimacinata (di semola)
2 uova intere
Per il ripieno:
un vasetto di circa 100 gr di ragù di faraona, per me Cascina San Cassiano
1 uovo 
200 gr di ricotta
sale e pepe q.b.
noce moscata q.b.
Per il sugo:
Passata di pomodori, home made
olio evo
sale e pepe q.b.
basilico 
qualche cucchiaio di Formaggio Gran Moravia grattuggiato


In una ciotola sufficientemente larga far cadere le farine a fontana, creare un buco al centro per le uova. Sbattere dapprima con una forchetta le uova con la farina e poi con le mani amalgamare il tutto. Formare una palla con l'impasto e lasciarla riposare per circa una mezz'ora.
Ora tocca alla nonna papera, fare prima delle sfoglie rettangolari, regolari e lisce, io le ho tenute allo step 6, mi piacciono un pò piu grosse, non troppo sottili.

Piatti e posate Villa d'Este Home Tivoli
Far asciugare le sfoglie per un 15 minuti circa e a questo punto cominciare a preparare il ripieno dei ravioli amalgamando delicatamente il ragù di faraona alla ricotta, lavorare bene aggiustando di sale, pepe e noce moscata.


Piatti Villa d'Este Home Tivoli
Disporre al centro della sfoglia dei mucchietti il ripieno, distanziati tra loro a circa 2 cm e ripiegare la sfoglia su se stessa schiacciando con le dita la sfoglia tra i mucchietti di ripieno, in modo da sigillare bene il raviolo.
Servendovi di una rotella tagliapasta ritagliate i ravioli in quadrati omogenei e disporli su dei canovacci di cotone o lino per farli asciugare.



Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e mentre si aspetta il bollore per poi cuocere i ravioli preparare il sugo di pomodoro.


In un padellino antiaderente scaldare un filo d'olio e versare la passata di pomodoro, io ho utilizzato un barattolo di quella che ho preparato quest'estate con i miei succulenti pomodori dell'orto. Aggiustare di sale e a chi piace una macinata di pepe; far cuocere al massimo 10 minuti, aggiungere il basilico e spegnere il fuoco.
Condire i ravioli lessati con il sugo di pomodoro ed aggiungere del formaggio grattugiato.

Piatti Villa d'Este Home Tivoli
Piatti Villa d'Este Home Tivoli




Buon appetito!


martedì 24 dicembre 2013

Struffoli natalizi

Anche se di corsa oggi voglio augurarvi un sereno e Santo Natale con una tradizionale ricetta di "casa mia": gli Struffoli Napoletani.
Per chi ancora non ha mai sentito parlare degli struffoli, basta dire che sono delle piccole palline di pasta dolce, fritte e poi "affogate" nel miele di millefiori o agrumi e decorate con confettini colorati e frutta candita. 
Le origini degli struffoli, risalgono all’età degli antichi Greci che pare li abbiano esportati nel Golfo di Napoli al tempo di Partenope. Ed è proprio dal greco che secondo molti deriverebbe anche il nome “struffoli”: più precisamente dalla parola “strongoulos”, ovvero “dalla forma arrotondata”. 
Secondo altri pareri, la parola struffolo, deriva, probabilmente da "strofinare", il gesto che compie chi lavora la pasta, per arrotolarla a cilindro prima di tagliarla in tocchetti. 


In famiglia li adoriamo, in quanto è un dolce che, nonostante sia di tradizione, è molto semplice da preparare e di grande impatto visivo per i colori e di impatto sensoriale grazie ai profumi e ai sapori del miele e degli aromi.
In casa nostra senza gli struffoli non è Natale!
Vi lascio la ricetta super collaudata, di tradizione di famiglia e tramandata per generazioni.

Ingredienti:
Per l'impasto
500 gr di farina, per me Farina tipo 00 per dolci Molino Pizzuti
50 gr di burro, per me Gran Moravia 
  100 gr di zucchero semolato
3 uova intere di allevamento biologico
1 bicchierino di liquore all'anice
scorzetta di limone e mandarino grattugiate
1 pizzico di bicarbonato
400 ml di olio di arachidi
Per la guarnizione
300 gr di miele di millefiori, per me di Apicoltura Attilio Luboz
2 cucchiai di zucchero semolato
confettini colorati
cedro e arancia canditi


Impastare tutti gli ingredienti, dapprima farina, bicarbonato, zucchero e burro, in seguito amalgamare le uova, la scorzetta grattugiata di agrumi e un bicchierino di liquore all'anice o a chi piace limoncello.
Creare un composto liscio ed omogeneo ed avvolgerlo in una pellicola lasciandolo riposare per 30 minuti.
Dividere l'impasto in 4 parti e creare dei filoncini sottili, del diametro di una nocciola, questo per agevolare il taglio dello struffolo.


Far scaldare l'olio in una padella dai bordi alti e intanto arrotondare con  le mani un pò inumidite i tocchetti.
Quando l'olio sarà sufficientemente caldo, immergere gli struffoli e lasciarli dorare per un paio di minuti.
Asciugarli su carta assorbente e lasciarli raffreddare.


A questo punto bisogna far sciogliere il miele e un paio di cucchiai di zucchero in una capiente padella dai bordi alti e immergere gli struffoli per farli amalgamare completamente al miele.
Trasferirli in vassoi e donare la forma che più preferite: a ciambella o a "Vesuvio".
Decorare con confettini colorati e con arancia e cedro canditi.


Ancora Buon Natale!

S

venerdì 22 novembre 2013

Come scegliere i tappeti per la vostra casa

Avete scelto ormai tutto l'arredamento della vostra casa, dal divano alla cucina, il tavolo, la libreria o il tavolino, ma avete ancora la sensazione che manchi qualcosa? Il salotto o la camera da letto vi sembrano ancora incompleti?
Per ovviare a questo "senso di vuoto" una valida soluzione è completare l'arredamento con dei tappeti, che però si contestualizzino all'ambiente e allo stile della vostra casa e lo rendano ancor più caldo e confortevole.


Il tappeto è uno di quei complementi d'arredo che ha la capacità di donare un'aspetto completamente diverso ad una stanza, regalare del colore in più, rendere più armonioso, intimo ed accogliente un ambiente, per non parlare della piacevole sensazione di tenere il freddo pavimento lontano dai nostri piedi.
In passato avevano una grande importanza all'interno delle abitazioni: erano l’emblema della ricchezza di una famiglia e ne testimoniavano l’agiatezza e il prestigio sociale. Oggi i tappeti sono uno di quei dettagli che danno carattere allo spazio e fanno unico un ambiente. Arricchiscono e completano l’arredamento e se le tende aiutano a definire l’atmosfera delle stanze modellando la luce, i tappeti aiutano a definirne gli spazi. Nella scelta si dovrà prestare attenzione a forma, dimensioni e colore in modo da accordare il nuovo elemento d’arredo con il mobilio della casa.


 Ecco alcuni consigli per orientarsi nella selezione del tappeto più adatto al proprio spazio:

Tipologia e materiali del tappeto
Esistono diverse tipologie di tappeti, in base alla tecnica in cui sono stati realizzati. Anche i materiali sono diversi, adatti ad ogni tipo di esigenza ed ambiente. Il tipo di tappeto più pregiato è senza dubbio quello annodato a mano. Si tratta di un tappeto molto elaborato, che presenta un numero di nodi variabili. Più nodi sono presenti e più è alto il valore del tappeto. 
È realizzato principalmente con materiali come lana, cotone e seta mentre le aree di provenienza sono generalmente India, Iran, Pakistan e Turchia. Il tappeto taftato a mano viene invece realizzato su una base di tela, su cui, attraverso una specie di pistola, vengono aggiunti ciuffi del vello del tappeto. 
Per realizzare questo tipo di tappeto vengono impiegati materiali come lana, seta ma anche acrilico ed altre fibre sintetiche. I Paesi di provenienza sono Cina e India.


Meno pregiati ma molto resistenti, sono invece i tappeti realizzati a macchina. Per questi tappeti vengono impiegate soprattutto fibre sintetiche ma a volte anche lana e seta. Sono solitamente disponibili in molti colori e fantasie e provengono dalla Turchia e dall’Egitto ma anche da alcuni Paesi europei. Per i tappeti da esterno, sono da segnalare quelli in bamboo, Sono infatti molto resistenti all’usura e agli agenti esterni. Il bamboo è inoltre eco compatibile e completamente biodegradabile. Questo tipo di tappeto, per le sue caratteristiche, è adatto anche ad altri ambienti della casa come bagno e cucina. 
Per quanto riguarda i materiali, in genere le fibre naturali riescono a migliorare il clima dell’ambiente in quanto assorbono l’umidità in eccesso e la restituiscono quando il clima diventa troppo secco. Le fibre sintetiche invece garantiscono un’alta resistenza agli urti e agli agenti atmosferici, oltre che praticità di pulizia e manutenzione.

Tappeti e arredamento:
Al contrario di molti altri elementi d’arredo, il tappeto non deve necessariamente essere in accordo con le forme ed i colori del resto della stanza. Il tappeto si rivela così un elemento molto versatile per arricchire l’ambiente ed accrescerne la bellezza. 
Tappeti con importanti motivi floreali possono infatti essere abbinati tranquillamente ad interni dallo stile essenziale e lineare, in modo da spezzarne l’essenzialità. Allo stesso modo, i tappeti che presentano dei disegni di tipo geometrico possono essere abbinati ad un arredamento dai decori elaborati, consentendo così di alleggerire lo stile generale. 
Nel caso in cui invece siano presenti più tappeti nella stessa stanza, bisognerà evitare di accostare lo stesso tipo di decorazione, da non creare così un effetto troppo pesante in caso di decorazioni floreali oppure troppo lineare nel caso di decorazioni geometriche. Un discorso molto simile vale anche per i colori.
All'interno di ambienti che presentano arredi dai toni sgargianti, è possibile inserire tappeti dai colori neutri e viceversa, sempre per riequilibrare i toni dell’arredo. 
L’abbinamento cromatico dei tappeti va fatto soprattutto rispetto alle pavimentazioni, infatti, il tappeto va scelto in modo da farlo risaltare sul pavimento. Per un pavimento dai toni molto chiari quindi, bisognerà preferire un tappeto dalle tonalità scure o comunque molto decise. Al contrario, per dei pavimenti scuri, è consigliato scegliere tappeti dalle tonalità molto delicate, come ad esempio quelle pastello. 
Il tappeto va scelto, com'è ovvio, in base allo stile dell'arredamento: in un salotto classico, ad esempio, andrà ad hoc un sontuoso tappeto persiano, che renderà la stanza ancora più importante e preziosa. Se invece volete limitare i costi, ad un arredamento classico si può abbinare anche un tappeto a pelo raso, rigorosamente monocromatico, dai colori chiari come il grigio, il panna o il beige in tutte le sue tonalità.


Va detto che un tappeto, oltre alla sua funzione estetica, serve anche ad altri scopi: può enfatizzare o dividere un ambiente, può servire come area giochi per i più piccoli, può proteggere il pavimento sottostante da graffi ed usura. 
I tappeti a pelo lungo, considerati shabby chic, sono perfetti per un arredamento provenzale, dai toni tenui e pacati e le tinte pastello, mentre invece per un arredamento country, solitamente realizzato in monocromie naturali, si possono scegliere dei tappeti in lana dai colori vivaci, per dare movimento e luce al salotto.

Tappeti e divani:
Innanzitutto evitate di mescolare stili o fantasie e disegni: se avete un divano con un tessuto broccato, ricamato oppure con una qualche fantasia particolare evitate di accostarci un divano con delle altre fantasie, meglio uno in tinta unita o con un semplice bordo a contrasto.
Se invece il vostro sofà è monocromatico via libera alla fantasia per il tappeto: righe, disegni e trame tono su tono daranno un tocco di allegria in più al vostro soggiorno moderno.
Per gli amanti dei colori tenui e degli accostamenti più soft un divano in tinta unita con un tappeto di un tono leggermente più chiaro o più scuro saranno il massimo dello stile, e eviteranno ogni contrasto troppo acceso.


Diverso il discorso per tappeti antichi, persiani o di pregio: le loro fantasie sono uniche e danno un effetto prezioso all'ambiente, senza bisogno di accostamenti particolari. Sono pezzi a sè stanti e creano l'ambiente intorno a loro, quindi non bisogna preoccuparsi troppo di abbinamenti e toni, a meno che proprio non ci siano dei colori che facciamo a pugni tra loro, ma è un'eventualità davvero rara.
Un divano di velluto o di un materiale consistente starà bene con un tappeto dal pelo più lungo, mentre la freschezza di un lino o di un tessuto più leggero sarà esaltata da un tappeto dal pelo più raso.
Infine la dimensione: la scelta è tra un grande tappeto che occupi tutto lo spazio finendo sotto e a lato del divano e sbordando dalle sue dimensioni, oppure un tappeto più piccolo che faccia da complemento davanti al sofà, di dimensioni leggermente più ridotte rispetto a quelle del divano da posizionare centrato davanti ad esso.  

Collocazione del tappeto:
Il tipo di tappeto da collocare all'interno degli ambienti andrà ovviamente scelto in base alla stanza a cui è destinato. I tappeti più pregiati e dai decori più elaborati dovranno essere sistemati nel soggiorno, nella sala da pranzo o nella stanza da letto. Quelli più semplici nelle linee e meno preziosi nei materiali potranno invece essere utilizzati tranquillamente nel bagno oppure in cucina.


Per le zone esterne della casa come ad esempio giardino e terrazzo, invece, andranno preferiti tappeti molto resistenti agli agenti atmosferici ed in grado di resistere all'umidità. In generale, non bisogna collocare tappeti molto pregiati in zone molto frequentate e quindi dal calpestio elevato. 
Per questo, molto spesso è possibile appendere i tappeti di valore sulle pareti, ad esempio sopra al letto, o addirittura creare l’effetto arazzo incorniciandoli e dotandoli di un vetro di protezione sul davanti. 
Un fattore molto importante da tener presente nella collocazione di un tappeto è poi la presenza della luce.
I tappeti dalle tinte molto scure, ad esempio, devono essere posizionati vicino ad una sorgente di luce naturale, così da evitare un effetto troppo cupo. I colori molto chiari, al contrario, riflettono molto la luce e quindi tappeti dai colori tenui possono essere messi con tutta tranquillità anche lontano dalle finestre.
Infine, la posizione e le dimensioni del tappeto all'interno della stanza. Nel soggiorno, il tappeto va messo in genere davanti al divano, nelle camere da letto vengono usati come scendiletto e nella sala da pranzo vanno a riempire lo spazio sotto al tavolo. 
In generale, bisognerebbe però evitare di coprire il tappeto con i mobili e soprattutto è necessario lasciare sempre visibile la decorazione principale, come ad esempio il medaglione centrale. Per questo motivo, è preferibile collocare i tappeti sotto tavoli trasparenti, magari di cristallo, così da poterne ammirare i disegni. 
In ogni caso va tenuto presente anche il contesto in cui si trova il tappeto. In spazi piccoli, ad esempio, è preferibile posizionarlo ad angolo, in obliquo, in modo da conferire all'ambiente un’ampiezza visiva maggiore. Tappeti allineati invece riducono l’ampiezza visiva, si tratta quindi di una disposizione che può essere utilizzata solo in ambienti ampi


Attenzione poi alle dimensioni del tappeto. Esistono dimensioni standard per i tappeti da mettere davanti al divano (circa 150x240 cm), o per quelli della zona notte da usare come scendiletto (circa 80x150). Se il tappeto verrà messo al centro della stanza, sarà molto importante lasciare un adeguato margine ai bordi (non più di circa 60-90 cm) altrimenti sembrerà troppo piccolo.

Forma:
La forma più comunemente utilizzata è quella rettangolare, per analogia con la forma delle stanze che solitamente sono costruite in modo da essere regolari, e in molti casi è davvero la forma che si adatta meglio agli spazi delle case moderne. Ma a volte rompere gli schemi consolidati può far scaturire piacevoli effetti e aiutarci a personalizzare maggiormente il nostro mondo imprimendogli un carattere davvero unico.
Ad esempio, per mettere in risalto un mobile o un complemento d’arredo, gli si può affiancare un tappeto di forma circolare che catalizza l’attenzione e ne aumenta la visibilità. Se invece il locale da arredare ha un perimetro asimmetrico sarà bene non osare con forme inconsuete per non incorrere in effetti visivi sgradevoli.  
Dimensioni:
In passato era usanza utilizzare tappeti molto estesi, a volte tanto da occupare tutta la superficie del pavimento della stanza in cui venivano posti. 
Al giorno d’oggi è bene fare le dovute considerazioni per scegliere la dimensione giusta. Proprio perché utili a sottolineare un arredo o a definire una porzione di spazio devono adattarsi bene alle dimensioni della zona che intendiamo arredare: in un corridoio sarà bene tenere conto della larghezza prima di scegliere la passatoia; in una sala da pranzo un tappeto molto esteso potrebbe risultare troppo ingombrante e fastidioso nella fase delle pulizie, rischierebbe inoltre di far scomparire il pavimento anziché dargli risalto.


Se stiamo pensando di arricchire l’arredamento del nostro soggiorno, il tappeto giusto può aiutarci a suddividere lo spazio tra la zona dedicata al pranzo e quella dedicata alla conversazione. Un tappeto davanti al divano aiuta a definirà lo spazio dedicato all'intrattenimento, lasciando libera la zona pranzo intorno al tavolo e alle sedie.

Colore:
Colore e fantasia del tappeto hanno naturalmente un ruolo fondamentale nell'armonia dell’arredamento. Nella scelta è necessario tenere conto del colore delle pareti e della luminosità del pavimento. Ad un pavimento in marmo chiaro potrà essere accostato sia un tappeto dai colori vivaci che un tappeto dalle tinte cupe; con superfici scure sarà bene abbinare un tappeto con tinte brillanti o colori pastello. A dispetto della modernità delle forme, fantasie geometriche e decorazioni floreali stilizzate possono essere ben abbinate a mobili antichi, mettendone in risalto le linee attraverso il contrasto.

Manutenzione del tappeto:
Il tappeto è un elemento d’arredo in ogni caso prezioso, al di là del materiale e della tecnica con cui è stato realizzato. Per questo, va eseguita una corretta ed accurata manutenzione. Generalmente, i tappeti vanno puliti con l’aspirapolvere, almeno due volte a settimana se il tappeto è soggetto al calpestio in modo molto frequente.
Negli altri casi, potrà essere pulito anche solo una volta alla settimana. Inoltre, almeno una volta al mese, andrà pulito anche il retro del tappeto. Nel caso di tappeti in fibra sintetica, è possibile anche effettuare il lavaggio a mano o in lavatrice, seguendo in ogni caso le indicazioni riportate sull'etichetta.  

Spero che i miei consigli vi siano serviti per fare un pò di luce sulla vostra scelta!



domenica 17 novembre 2013

Risotto Venere al gorgonzola e mascarpone

Il riso Venere è ormai diventato parte integrante della nostra alimentazione, ha un gusto molto aromatico e contiene tante proprietà nutrizionali. 
Chiamato anche riso nero, il venere è una particolare varietà di riso così chiamato proprio per la sua caratteristica colorazione dovuta a pigmenti prodotti dalla pianta; è adatto a tutti i tipi di alimentazione e secondo recenti studi ha un enorme potere anticancerogeno. Questo cereale anticamente veniva chiamato dai cinesi “Riso degli Imperatori” per le sue proprietà nutrizionali.
Il Venere è una varietà di riso molto ricercata per le sue notevoli proprietà nutrizionali ma soprattutto per l’alto contenuto di potentiantiossidanti che secondo gli ultimi e recenti studi aiuta a prevenire il cancro, combatte i radicali liberi, riduce i livelli ematici di colesterolo“cattivo” e previene l’infarto.


Recenti ricerche svolte presso l’Università della Luisiana hanno evidenziato che a parità di quantità il riso nero non solo è più ricco di antociani ed altri antiossidanti rispetto al mirtillo ma è anche più ricco  di vitamine E, di fibre vegetali e meno calorico in quanto più povero di zuccheri.

Il riso nero grazie a leggere tecniche di lavorazione mantiene inalterate tutti i suoi principi attivi e le sue caratteristiche organolettiche. Per l’elevata digeribilità è ottimo per chi soffre di disturbi della digestione, per i bambini e gli anziani.
Il basso contenuto di zuccheri lo rende un alimento ideale nelle diete ipocaloriche e degli sportivi.
Detto questo non vi resta che provarlo, io lo utilizzo semplicemente bollito come contorno a carni o pesce, oppure, come nella ricetta che vi propongo oggi, preparo degli ottimi e originali risotti.

Ingredienti per 2 persone:
180 gr di riso venere
50 gr di gorgonzola piccante, per me Bontàzola Mauri
100 gr di mascarpone e gorgonzola, per me Duetto Mauri
50 gr di speck a dadini
mezza cipolla rossa
mezzo bicchiere di vino
1 cucchiaino di dado vegetale bimby (vi lascio qui la mia ricetta)  
una noce di burro
olio evo
sale e pepe q.b.
erba cipollina


Per prima cosa è necessario far bollire per circa 40 minuti il riso Venere in abbondante acqua salata; a cottura ultimata scolare il riso al dente e metterlo da parte.
Scaldare una noce di burro e dell'olio evo in una casseruola, io ho usato la mia amatissima Cocotte della Staub, di cui vi ho già parlato qui. Far appassire una piccola cipolla rossa tagliata finemente con un mestolo di brodo vegetale, in modo che non venga troppo soffritta. Quando la cipolla è appassita e di un bel color ramato versare il riso e lo speck a dadini,  far tostare un paio di minuti, in modo che risulti morbido internamente e croccante fuori. A questo punto sfumare con del vino bianco e poi procedere la cottura,  per una decina di minuti, aggiungendo del brodo vegetale di tanto in tanto; salare e pepare a piacere.


A 3-5 minuti dalla fine della cottura aggiungere il gorgonzola piccante e il duetto e pezzetti, far amalgamare il tutto a fuoco dolce in modo che il risotto risulti morbido e cremoso.
Servire all'onda con dell'erba cipollina per dare un tocco di colore e freschezza.


Buon appetito e felice domenica!




sabato 5 ottobre 2013

Case da sogno

Spazi privati per la contemplazione e il riposo interiore; luoghi in cui coltivare l'otium al riparo dalle distrazioni e dal frastuono delle incombenze mondane, le Case da Sogno esprimono l'utopia di un "tempo liberato", di un "luogo dell'altrove", di un "rifugio" sicuro e personale dove sperimentare rapporti più autentici con se stessi e con gli altri, immersi nel sublime o nel pittoresco della natura.


"Quando vediamo una modesta capanna su di una roccia, accanto a un lago o ad un fiume, ci sembra meravigliosa: la stessa capanna in una città o in una metropoli ci apparirebbe come una catapecchia che offende sia il nostro senso estetico, sia le ordinanze civiche. Una dimora estiva, una casa da sogno, dovrebbe avere l'aria della dimora estiva e invitare a rigenerare noi stessi in modo semplice, estivo e allora la troveremo appagante alla vista e la chiameremo meravigliosa...



Chiunque abbia soggiornato in un cottage per un fine settimana o per un mese o per un'estate non potrà che guardare a una foto di quel luogo con nostalgia, sentirà le pacche dell'acqua sulla canoa e lo strattone della lenza e persino il profumo del tronco di betulla che brucia."
Non si tratta solo di una casa, bensì dell'emblema concreto di un' intera serie di esperienze...


La villa, l'odierna casa da sogno, è generalmente sia saggio d'autore, prodotto peculiare della capacità creativa di un architetto, che opera d'avanguardia, improntata allo stile più nuovo e attuale del momento.
Tale enfasi è accordata alla magnificenza, al decoro, alla valenza rappresentativa e dimostrativa delle forme, esplicitamente mirata all'ostentazione di uno status elitario nell'ambito di un'organizzazione sociale rigidamente gerarchizzata.


La concezione moderna della casa da sogno è anche la ricerca zen di un eremitaggio, di uno spazio privato per la contemplazione e il ripiegamento interiore, della quiete e del silenzio, dove coltivare l'otium solitario al riparo dalle distrazioni mondane la lusinga di un'esperienza sana, in un equilibrio armonico tra corpo, psiche e ambiente; il richiamo nostalgico di un "focolare", della tradizione; l'illusione di una pausa ludica, di una regressione temporanea alla spensieratezza dell'infanzia, quando tutto è gioco ed avventura.


La casa è il vostro corpo più grande. 
Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni.